Complesso Monumentale di Santa Chiara, Napoli
Chiese

Complesso Monumentale di Santa Chiara


Nel cuore del centro storico di Napoli, sulla piazza del Gesù Nuovo, si trova il complesso monumentale di Santa Chiara, composto dalla Basilica di Santa Chiara, dal chiostro maiolicato, dal Museo dell’Opera e dall’area archeologica.

Complesso Monumentale di Santa Chiara, Napoli

Complesso monumentale di Santa Chiara, Napoli

La storia

La costruzione del complesso di Santa Chiara inizia nel 1310 per volontà del re Roberto d’Angiò e della sua seconda moglie Sancha di Maiorca. I sovrani, entrambi devoti a San Francesco d’Assisi e a Santa Chiara, ordinano la costruzione di una cittadella francescana composta da una chiesa e due conventi contigui ma separati, uno femminile destinato ad accogliere le Clarisse, e l’altro maschile ospitante i Frati Minori Francescani. La chiesa, originariamente dedicata all’Ostia Santa o Sacro Corpo di Cristo, viene presto intitolata a Santa Chiara, probabilmente per il grande numero di Clarisse presenti nel monastero. I lavori, eseguiti sotto la direzione dell’architetto Gagliardo Primario, si concludono entro il 1330 con l’apertura della chiesa al culto.

Nel XVIII secolo l’intero complesso viene radicalmente trasformato in forme barocche dall’architetto Domenico Antonio Vaccaro: la chiesa è rivestita da marmi policromi, stucchi e cornici dorate, il tetto a capriate viene nascosto da una volta a botte stuccata e affrescata, il pavimento, tuttora visibile, viene eseguito da Ferdinando Fuga, il chiostro maggiore viene decorato con pilastri e sedute maiolicate.

Nel 1924 le Clarisse, ormai in numero esiguo, lasciano il monastero per trasferirsi nell’attiguo convento dei Frati Minori, che a loro volta occupano il monastero già delle Clarisse. Il 4 agosto 1943 la chiesa viene quasi completamente distrutta da un bombardamento aereo; viene ricostruita e restaurata secondo l’originario stile gotico, eliminando la maggior parte delle strutture e delle decorazioni barocche, e riaperta al culto il 4 agosto 1953.

Il complesso originario comprendeva anche l’odierna Chiesa di Gesù Redentore e San Ludovico d’Angiò (già refettorio dei Frati Minori e poi cappella delle Clarisse), con ingresso da piazza del Gesù Nuovo, e i due chiostri attigui (i cosiddetti chiostro dei Frati Minori e chiostro di Servizio); oggi questi spazi non fanno parte della visita al complesso di Santa Chiara.

Basilica di Santa Chiara Napoli, Altare

Basilica di Santa Chiara Napoli, altare maggiore

Il percorso di visita

Basilica di Santa Chiara

L’accesso alla chiesa si trova all’imbocco di via Benedetto Croce, attraverso un monumentale portale che immette sul sagrato. La facciata a capanna è preceduta da un pronao ad arcate ogivali; sulla porta d’ingresso è visibile lo stemma di Sancha di Maiorca, mentre più in alto si apre il rosone, in gran parte ricostruito dopo la guerra. L’interno è ad aula unica, senza transetto, con cappelle laterali sormontate da una tribuna e da bifore e trifore istoriate risalenti al restauro postbellico. La controfacciata, il presbiterio e le cappelle laterali ospitano monumenti sepolcrali di nobili famiglie napoletane, in gran parte risalenti al periodo gotico; fra i più importanti vi sono opere dello scultore Tino di Camaino, del cosiddetto Maestro Durazzesco, e il monumento funebre a Roberto d’Angiò dei fratelli Bertini, posto dietro l’altare maggiore, altra pregevole opera gotica. Sono inoltre conservati nelle cappelle laterali sarcofagi romani reimpiegati come sepolcri, lastre tombali, dipinti di epoca rinascimentale; alle pareti sono visibili pochi lacerti di affreschi medievali. Nella navata sinistra, la cappella di San Francesco d’Assisi, risparmiata dai bombardamenti, ha conservato l’aspetto barocco assunto con i rifacimenti del XVIII secolo. Anche la cappella dei Borbone nella navata destra, così chiamata perché ospita diverse sepolture della dinastia dei sovrani di Napoli, presenta ancora l’assetto settecentesco. Della chiesa fanno parte anche alcuni ambienti non visitabili perché riservati alla comunità francescana che ancora risiede nel monastero: la sacrestia con affreschi e arredi barocchi, un vestibolo decorato da maioliche, una sala con affreschi cinquecenteschi, e il cosiddetto coro delle monache, ambiente posto alle spalle dell’altare maggiore dal quale le Clarisse seguivano le funzioni, nel quale sono conservati resti di affreschi trecenteschi attribuiti a Giotto e frammenti di statuaria gotica scampati al bombardamento del 1943.

Basilica di Santa Chiara Napoli, interno

Basilica di Santa Chiara Napoli, interno

Campanile

La costruzione del campanile, che si eleva isolato a sinistra della chiesa, ha inizio nel 1328, ma si interrompe nel 1343 alla morte di Roberto d’Angiò per mancanza di fondi; risale a quest’epoca l’iscrizione in lettere gotiche sul basamento che ricorda la costruzione e la consacrazione della chiesa a Santa Chiara. Fortemente danneggiato da un terremoto nel 1456, il secondo e il terzo livello vengono ristrutturati alla fine del XVI secolo in mattoni e cornici in pietra. L’incendio seguito all’attacco aereo del 1943 brucia la struttura lignea del campanile; ripristinato nel 1949 durante i lavori di ricostruzione della chiesa, l’interno viene nuovamente distrutto da un terremoto nel 1980. Nel 2013 le campane vengono ricollocate e riprendono a suonare. Il campanile non è visitabile.

Complesso Monumentale di Santa Chiara Napoli, campanile e facciata

Campanile e facciata del Complesso Monumentale di Santa Chiara

Chiostro maiolicato

L’accesso al complesso museale di Santa Chiara, che comprende il chiostro maggiore, il Museo dell’Opera e gli scavi dell’area archeologica, è possibile tramite un cancello sul muro di cinta in via Santa Chiara, oppure percorrendo il lato sinistro della chiesa fino al fondo.

Il più importante dei quattro chiostri del monastero è il cosiddetto chiostro maiolicato, che deve la sua denominazione alla decorazione a maioliche messa in opera nel 1739-1742 su progetto dell’architetto Domenico Antonio Vaccaro; lasciando intatto l’originario impianto trecentesco, costituito da archi a sesto acuto poggianti su pilastrini sorretti da parapetti rettangolari, lo spazio aperto viene ripartito da due viali che si intersecano perpendicolarmente andando a costituire quattro settori, due allestiti a giardino all’italiana con siepi e fontane, e due delimitati da colonnati bianchi e dedicati alla coltivazione; all’intersezione dei viali sorge un piccolo gazebo ligneo. I viali centrali sono fiancheggiati da 64 pilastri ottagonali rivestiti da maioliche con festoni vegetali; i pilastri sono collegati fra loro da sedute anch’esse maiolicate, sui cui schienali sono raffigurate scene popolari, agresti, marinare e mitologiche.

Chiostro maiolicato Santa Chiara, Napoli

Chiostro maiolicato

Anche i parapetti dei quattro lati del portico sono decorati con maioliche. Le pareti presentano invece decorazioni ad affresco risalenti alla prima metà del XVII secolo; su tre lati sono raffigurate scene tratte dall’Antico Testamento, mentre il quarto lato presenta un doppio registro figurativo: in basso sono collocate immagini di santi il cui esempio doveva essere di ispirazione alle Clarisse, mentre in alto sono raffigurate delle virtù. Il tratto delle pareti in corrispondenza della chiesa non presenta decorazioni perché danneggiato dal bombardamento del ‘43. La sequenza di scene bibliche e santi è interrotta dalla raffigurazione della morte di una monaca in corrispondenza dell’ambiente in cui venne collocato il cimitero delle Clarisse, e da una Madonna con Bambino e Santi sopra l’ingresso al Museo dell’Opera.

Santa Chiara Napoli, affreschi chiostro maiolicato

Affreschi lungo il porticato del chiostro maiolicato

Museo dell’Opera

Il museo, allestito nelle sale che si sviluppano lungo uno dei lati del chiostro, con accesso dal portico, raccoglie opere del monastero e di altri conventi francescani soppressi, e frammenti di monumenti già in basilica danneggiati durante i bombardamenti del 1943. Si articola in quattro sale; nella Sala Archeologica sono esposti reperti rinvenuti negli anni ‘50 durante alcuni lavori di restauro che hanno portato alla scoperta di un edificio termale del I secolo d.C.; da questa prima sala è possibile accedere all’area archeologica esterna. Nella Sala della Storia è ricostruita, attraverso pannelli e oggetti, la storia del complesso monumentale nel corso dei secoli; sono qui visibili alcune fotografie che mostrano l’aspetto barocco della chiesa prima dei bombardamenti. Nella Sala dei Marmi sono conservati frammenti di statue e decorazioni marmoree provenienti dalla basilica e dal monastero. Nella Sala dei Reliquiari, allestita nel piano soppalcato, sono conservati paramenti sacri, arredi liturgici, reliquie e portareliquiari.

Santa Chiara Napoli, Museo dell'Opera

Museo dell’Opera

Area archeologica

Negli anni ‘60, durante alcuni lavori di restauro del chiostro, viene alla luce un edificio termale romano del I secolo d.C. Posto fuori dalle mura urbane, è la testimonianza più completa a noi pervenuta delle antiche terme di Neapolis. Queste erano costruite su due livelli, uno ipogeo con locali di servizio e uno fuori terra costituito dagli ambienti termali veri e propri. Il percorso di visita inizia nella Sala Archeologica del Museo per poi proseguire nello spazio esterno, dove sono visibili il frigidarium, la cisterna, il doppio spogliatoio, il laconicum e la natatio; parte della struttura è ancora interrata.

Santa Chiara Napoli, area archeologica

Complesso Monumentale di Santa Chiara Napoli, area archeologica

Presepe

In una sala nei pressi dell’ingresso al chiostro è esposto un grande presepe realizzato fra ‘700 e ‘800. La natività è posta in uno scenario di rovine romane, a simboleggiare la nascita della nuova era cristiana sulle macerie del paganesimo, ma anche in omaggio ai primi scavi archeologici di Pompei ed Ercolano iniziati a metà del XVIII secolo; la scena si allarga a personaggi e scene di vita quotidiana, rappresentati con l’attenzione ai particolari che è caratteristica della tradizione presepiale napoletana.

Santa Chiara Napoli, Presepe

Complesso Monumentale di Santa Chiara Napoli, Presepe

Ambienti non visitabili

Alcuni ambienti che facevano parte del monastero non sono compresi nel percorso di visita. Si tratta di sale che vengono oggi utilizzate come spazi espositivi o per eventi privati (Sala di Maria Cristina, Sala delle antiche cucine, antico refettorio, sala capitolare, chiostrino di San Francesco), e della biblioteca francescana, che conserva manoscritti e codici miniati del XVI e XVII secolo.

Come arrivare

Il Complesso Monumentale di Santa Chiara si trova in Via Santa Chiara 49c. La Basilica (entrata da via Benedetto Croce) è visitabile liberamente, mentre per il chiostro, il percorso museale e l’area archeologica (entrata da via Santa Chiara) è previsto un biglietto d’ingresso. Segnaliamo che la Basilica e il complesso museale hanno orari di apertura diversi, per i quali rimandiamo al sito ufficiale.

Sul sito  sono disponibili delle audioguide per la visita autonoma a questa pagina; consigliamo di avere con sé delle cuffie.

A questa pagina potete trovare un itinerario alla scoperta di altri luoghi e monumenti di Spaccanapoli (l’antico decumano inferiore, oggi via Benedetto Croce e via Forcella).

Con i mezzi pubblici: metro Linea 1 (gialla), fermate Dante o Università, entrambe a circa 500 metri dal complesso.

In auto: il complesso di Santa Chiara si trova in zona ZTL. Sconsigliamo di raggiungere il centro storico con un proprio mezzo; i parcheggi sono limitati e il traffico è difficoltoso, per cui è preferibile raggiungere il centro in treno o metro e spostarsi a piedi. Se si desidera comunque arrivare in centro in auto, possiamo consigliare il parcheggio Supergarage, a circa 1 km dal Complesso di Santa Chiara; rimandiamo al sito della ANM per l’elenco di altri parcheggi disponibili.

Dove mangiare

Pescheria Acqua Pazza, minuscolo locale a pochi passi dal complesso per un ottimo cuoppo di pesce, al tavolo o da asporto.

Collegamenti utili

Complesso di Santa Chiara

ANM (Azienda Napoletana Mobilità)

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