Napoli nel Medioevo
Nel VI secolo la città venne sottratta ai Goti dall’ impero bizantino durante il tentativo di Giustiniano I di ricreare l’Impero. Divenne poi Ducato autonomo, sotto la giurisdizione solo nominale di Bisanzio, e grazie alla lungimiranza dei suo capi e dei suoi vescovi resistette ai tentativi di conquista da parte dei Longobardi, dei Franchi e dei Saraceni e fu uno degli ultimi territori a cadere nelle mani dei Normanni nel 1137, quando il Ducato scomparve e venne fondato il Regno di Sicilia, con capitale Palermo. La città passò poi agli svevi con Federico II, che nel 1224 vi istituì l’Università, la seconda della penisola, e la prima statale. Nel 1266 il papa Clemente IV assegnò il Regno di Sicilia a Carlo I d’Angiò, che spostò la capitale da Palermo a Napoli. Nel 1284, in seguito alla rivolta dei Vespri Siciliani, gli Angioini persero la parte insulare a vantaggio degli Aragonesi. I due Regni, naturalmente, si definivano “di Sicilia” e, in particolare, in quello continentale nacque la formula di “Sicilia al di qua del Faro” (Napoli) e “Sicilia al di là del Faro”. Le due parti rimasero formalmente separate fino al 1816 (vedi Regno di Napoli),sia pure con unico Sovrano, quando formarono insieme il Regno delle Due Sicilie.
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